Tesi di laurea Martina Bedetti‘Ndrangheta in Germania. Un modello di espansione

di Martina Bedetti

A differenza di quanto si possa pensare, la ‘ndrangheta in Germania è un fenomeno vivo, radicato e non circoscritto alla famosa strage di Duisburg del 2007. L’obiettivo della tesi è quello di mettere in luce i meccanismi che hanno permesso l’espansione, seppur silenziosa, della criminalità calabrese in Germania e di delineare i tratti della sua evoluzione nel territorio tedesco. (14-12-2012)

tesi di laurea dario parazzoliL’antimafia amministrativa. L’esperienza di Milano

di Dario Parazzoli

Quali sono gli atti e i comportamenti che gli Enti Pubblici possono adottare per contrastare il fenomeno della Criminalità Organizzata? La tesi cerca di dare metodo e ordine agli strumenti che, soprattutto Comuni e Regioni, hanno o stanno utilizzando per arginale l’infiltrazione mafiosa. Applicando la Sociologia della Criminalità Organizzata l’elaborato prova a teorizzare il contesto, i benefici e i costi del rapporto tra politica e cosche proponendo possibili soluzioni. Nell’ultimo capitolo si parla dell’esperienza milanese dell’ultimo ventennio, le iniziative che l’amministrazione di Milano ha intrapreso sulla tematica. (26-03-2013)

tesi di laureaIl conflitto tra giustizia e Cosa Nostra. Figure femminili a confronto

di Federica Barricella

Facendo riferimento al caso di Cosa Nostra, in questa tesi, si presenta un’analisi dettagliata su tre differenti categorie femminili; le donne all’interno dell’organizzazione mafiosa, le collaboratrici di giustizia e le donne contro la mafia: precisamente le donne costituitesi parti civili nei processi contro mafiosi, le donne dello stato e le intellettuali contro la mafia. Per ognuna di questa categorie, inoltre, è rappresentato un caso concreto che delinea la tipologia trattata per meglio comprendere la realtà mafiosa a contatto con la donna, ambito molto spesso sconosciuto o pervaso da stereotipi e false credenze.

tesi di laureaIl mafioso in carcere. Il caso di Opera

di Isabella Senatore

La tesi indaga la ridefinizione del ruolo del mafioso in carcere, dal momento in cui viene arrestato, sia rispetto all’organizzazione che a se stesso e alla sua famiglia. La tesi ha due capitoli teorici, due di ricerca con 12 interviste, di cui 8 ad appartenenti alla criminalità organizzata e 4 a vari operatori.

tesi di laurea di Eleonora LeperaLe forme di “latenza” in Cosa Nostra. Una applicazione del modello di Parsons e Smelser alle organizzazioni mafiose.

di Eleonora Lepera

L’analisi dei più importanti agenti socializzanti permette di conoscere più a fondo i metodi di trasmissione dei codici culturali mafiosi. Inoltre mette in luce il conflitto che si genera all’interno di essi, determinato dalla costituzione di due poli contrapposti: uno più legato alla cultura mafiosa, l’altro alla cultura antimafiosa. Oggi quale orientamento prevale in ogni istituzione?

tesi di laureaLa nuova criminalità organizzata di origine slava in Lombardia. I clan albanesi e Kosovari.

di Andrea Tonus

Questo elaborato esamina il ruolo dei clan albanesi e kosovari in Italia, più precisamente in Lombardia. Ho cercato di effettuare un’analisi di tipo storico e culturale del fenomeno, giungendo poi ad analizzare il livello raggiunto dai clan negli ultimi anni. Con questa tesi ho cercato di fare luce su un fenomeno in continua evoluzione ma difficilmente “visibile e tangibile” nella nostra realtà. La Lombardia vista dunque come punto di arrivo di traffici dei clan a livello nazionale e come snodo internazionale di rotte criminali.

tesi di laureaLa parola al padrino: strategie e forme della comunicazione mafiosa.

di Simona Apollonio

Per le organizzazioni mafiose, così come per le imprese e le istituzioni legali, la dimensione comunicativa è fondamentale. L’elaborato analizza quella che può certamente essere definita una “comunicazione mafiosa”, affrontando sia il linguaggio utilizzato all’interno dell’organizzazione criminale sia quello di cui gli affiliati di Cosa Nostra si sono avvalsi nel tempo per comunicare con l’esterno. Si scopre, così, come il linguaggio utilizzato non sia solo il risultato di uno stile comunicativo, ma sia, invece, anche funzionale ad una strategia di comando o al perseguimento di interessi, personali o riguardanti la conservazione dell’organizzazione stessa.

tesi di laurea sara maniseraAgricoltura, caporalato, ‘ndrangheta: il caso Rosarno

di Sara Manisera

Nel gennaio del 2010 a Rosarno si scatena una dura rivolta che vede come protagonisti i lavoratori stagionali stranieri di origine africana. La violenta rappresaglia dei rosarnesi all’indomani della rivolta, mostrerà palesemente il deficit di sovranità su questo lembo di Calabria poiché costringerà lo Stato a compiere, per la prima volta nella storia italiana, un trasferimento coatto di uomini africani. L’elaborato approfondisce le dinamiche economiche, culturali, sociali e politiche di questa periferia d’Europa intrecciandole con l’unica dinamica immutabile, la presenza asfissiante e capillare della ‘ndrangheta. (17-03-2012)

tesi di laureaProduzione editoriale e movimenti anticamorra: il caso di “Gomorra”

di Giulia Corazza

Che impatto può avere un libro sulla società odierna e, in particolare, sull’attività di contrasto alla criminalità organizzata? Come ha fatto un libro che parla di camorra a diventare un best seller? La tesi indaga il cosiddetto “effetto Gomorra”, analizzando contenuto e stile del testo di Roberto Saviano, contestualizzandolo  nello scenario di sviluppo dell’organizzazione camorristica campana e cercando, per quanto è possibile, di indagare gli effetti che ha prodotto all’interno della nostra società e dei movimenti anticamorra.

L'imprenditore mafioso e la psicologia della conquista. Un confronto con il modello schumpeteriano._01L’imprenditore mafioso e la psicologia della conquista. Un confronto con il modello schumpeteriano

di Eleonora Cusin

L’obiettivo di questa tesi è di porre in correlazione i caratteri dell’economia mafiosa con il modello imprenditoriale di Schumpeter al fine di cogliere, sì, gli elementi di comunanza, ma soprattutto l’aspetto centrale che fa dell’imprenditore mafioso un soggetto in bilico tra attività illegale e legale.

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