Esplode nella notte uno storico ristorante del centro. La rivolta su facebook. 

di Maria Giulia Milone

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Fonte: www.manduriaoggi.it

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Fonte: www.manduriaoggi.it

Campomarino di Maruggio (TA) – E’ saltato in aria nella notte il ristorante “Piccole Ore”. Locale storico, tra i più noti e prestigiosi del centro di Campomarino, è esploso intorno alle 4.00 di giovedì 30 maggio. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco, che han dichiarato la totale inagibilità della struttura, crollata proprio nel punto dove c’erano le cucine. Ai Carabinieri della Compagnia di Manduria spettano ora gli accertamenti in merito alla causa: non si esclude alcuna ipotesi, in particolare quella di un attentato dinamitardo.

Ne sembra convinto il titolare del locale, che su facebook scrive “è un atto doloso, un ordigno introdotto da un finestrino laterale… il locale ove sono presenti le bombole del gas sono altrove… e se fossero scoppiate quelle sarebbe venuto giù tutto, non solo i locali delle cucine…”

Altrettanto sicura della natura non accidentale dello scoppio appare la comunità locale, che, sulla pagina “I love Campomarino” del social-network, dà sfogo al proprio sgomento: I.T. si dice “incredula, spaventata, allibita” e aggiunge: “hanno colpito al cuore di Campomarino!” “Non cedete al ricatto!” incoraggia E.C.

“Può essere che non volevano colpire Piccole Ore” sostiene F.P. “ ma il cuore di una localita’, specialmente in un periodo di dibattiti e movimenti morali. Comunque non siete soli…sul serio…loro hanno colpito…e noi colpiremo più forte… Dovete tornare a splendere più di prima. Io sono con voi…contro ‘sti vigliacchi!” La parola “vigliacchi” riecheggia tra tanti commenti amari: “Non ci sono parole. Siamo e resteremo il profondo Sud.” Sentenzia F.C. Mentre A.S. aggiunge: “peggio del Bronx!” Persino il parroco si espone: “oggi a Campomarino è stato fatto tanto male e purtroppo non siamo stati capaci di fermare, di arginare quel male che uccide, quel male vigliacco che necessita delle tenebre per portare a termine i suoi progetti di morte. Chi ha bisogno della notte è talmente misero da non aver argomenti per parlare alla luce del sole…Chi ha bisogno della notte non ha dignità di uomo perché solo gli animali, di notte, escono dalle loro tane, e poi di giorno si rintanano nuovamente perché hanno paura degli UOMINI…”

Quali motivi possono aver spinto a un attentato? Il network si interroga: estorsione? Forse pretese di tangenti o pizzo? E’ forse segnale che la criminalità organizzata controlla il territorio e fa pressioni sugli imprenditori? Oppure siamo di fronte a forme di invidia e concorrenza sleale violenta tra gli attori stessi del mondo economico della costa jonica? “Questi criminali vanno denunciati …bisogna trovare il coraggio!!!” esclama M.T.

E il titolare risponde: “Non dobbiamo denunciare nessuno, perchè nessuno mai ha bussato alla nostra porta… non abbiamo ricevuto nessuna richiesta nè mai nessun avvertimento…. non ce lo spieghiamo!”

E’ una terra dal doppio volto, Campomarino…Il volto della bellezza assoluta, della terra rossa, degli ulivi, dei muretti a secco, del solleone, del mare caraibico quando spira tramontana…E un volto più oscuro, misterioso, un volto subdolo che ogni tanto prende luce, nella notte, nel folgore delle fiamme.

Non è la prima volta, infatti, che si verificano esplosioni notturne: solo nel novembre del 2008 in poche ore esplode un ordigno davanti casa di un barista in località Commenda e uno presso l’abitazione estiva di un avvocato civilista residente a Martina Franca. Nel 2009 gli attentati incendiari si moltiplicano: viene colpita la neonata pasticceria “Caffè Iarte”, l’autovettura Jaguar del sindaco di Maruggio, un chioschetto in costruzione, e, il 29 marzo, la nota pizzeria “Bomber”. Nel 2012, all’alba del 2 giugno viene presa di mira la nuova gelateria “Sandrino”, che subisce tuttavia danni lievi che non le impediscono un’attività peraltro molto intensa nella stagione estiva.

La distruzione di Piccole Ore, cuore pulsante dell’economia, già magra, di Maruggio, è solo l’ennesima ferita nel tessuto sociale.

Da pochi giorni si è attivata la catena della solidarietà e già tante sono le donazioni pervenute ai proprietari da amici e clienti affezionati. Non saranno purtroppo sufficienti a riabilitare il locale entro tempi brevi: un danno immenso, incalcolabile, che impedisce l’attività proprio alle porte della stagione estiva. C’è da domandarsi se questa mobilitazione basti almeno a dare un segnale del risveglio delle coscienze della comunità, o se, finito il rumore di questi giorni, queste sprofonderanno assopite nella sabbia.

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