Fortuna Nuvoletta ricorda il fratello Salvatore, carabiniere, ucciso da un commando killer della camorra a vent’anni il 2 luglio 1982 a Marano di Napoli, in Campania. Pubblichiamo commossi le parole che la sorella ha voluto affidare a Stampoantimafioso.it

Salvatore era un ragazzo allegro e fiducioso delle possibilità che il futuro gli avrebbe riservato. Da giovanissimo aveva scelto di diventare un Carabiniere; nutriva una profonda passione e dedizione per il suo lavoro che gli permetteva di mettersi al servizio della comunità e dei più deboli.

Era molto legato alla famiglia e pensava di averne trovata un’altra nella caserma di Casal di Principe, ignorando la grave collusione e la corruzione che vi albergava. Il suo coraggio, il suo altruismo e la sua incrollabile fermezza non sono venuti meno nemmeno nel momento culmine del suo estremo sacrificio, quando non ha pensato a mettere in salvo se stesso ma un bambino di sette anni che aveva in braccio, Bruno D’Aria.

Nella sua breve vita è stato un eroe del dovere, un Carabiniere scomodo, irremovibile nel far rispettare la legge e un eroe civile per aver tenuto fede, fino all’ultimo istante, a tutti i suoi principi salvando una giovanissima vita. 

Nonostante il suo eroismo, Salvatore è vittima di una profonda ingiustizia, tradito e abbandonato proprio da coloro che avrebbero dovuto proteggerlo, da quell’Arma che si è rivelata matrigna, rifiutando finanche di costituirsi parte civile nel suo processo penale, lasciando da sola la famiglia a difendere l’operato di Salvatore.

La sua storia è stata a lungo ignorata in quanto scomoda, indigesta, un vero e proprio pugno nello stomaco per tutti coloro che credono negli stessi irrinunciabili valori in cui credeva Salvatore e il riconoscimento del suo sacrificio colpevolmente tardivo.

Abbiamo assistito al lento spegnersi della vita dei nostri genitori, stremati dal dolore e mai consolati per l’estrema ingiustizia subita due volte dal loro amato figlio. Non ci può essere pace senza giustizia.
A noi fratelli non resta che continuare la giusta battaglia per Salvatore. Lo dobbiamo a lui e soprattutto a coloro che credono nella forza del principio della Legalità che può liberare e far rinascere la Vita vera nei nostri martoriati territori.

Fortuna Nuvoletta

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