Di Rita Infantino, Martina Sala, Simona Todde

Milano, 29 maggio 2017. Fuori dal tribunale si sono radunati in presidio numerosi volontari di Libera ed esponenti della società civile. All’interno, don Luigi Ciotti affronta la prima udienza del processo contro Totò Riina. L’accusa: le minacce rivoltegli dal capomafia di Corleone, intercettate il 14 settembre 2013 nel carcere di Opera a Milano, nel corso di una conversazione tra Riina e il boss della Sacra Corona Unita, Alberto Lorusso. Riina, presente in aula in videoconferenza ,tace. La difesa sostiene si tratti di un caso mediatico costruito su uno “sfogo di un vecchietto”. Non la pensano così i manifestanti che, sfidando il caldo milanese, continuano ad esprimere solidarietà. È per solidarietà che il coordinatore di Libera Lombardia, Luigi Guarisco, dice di essere presente. Interviene anche Giampiero Farru, referente sardo, al quale abbiamo chiesto cosa lo ha spinto ad affrontare il viaggio verso Milano: “Quando si vivono certe cose, in certi momenti non si può mancare. Mi sento di appartenere a questa associazione e sono qui per rappresentare tutti quelli che ci sono in Libera Sardegna”. I delegati delle Marche, partiti alle 3 di notte per raggiungere Milano, affermano con orgoglio la loro vicinanza a don Ciotti. Nel frattempo termina l’udienza. Con un caloroso e prolungato applauso don Ciotti viene accolto all’uscita del tribunale. Nonostante la stanchezza leggibile sul suo volto, si intrattiene con i presenti. Ringrazia, stringe la mano a ciascuno e con sorriso crea un’atmosfera familiare. Non si sottrae alle domande dei giornalisti che cercano informazioni. Dopo qualche accenno sulle fasi dell’udienza, sposta l’attenzione sul “noi”. Le minacce di Riina non riguardano solo don Luigi, ma l’intero mondo Libera. Un mondo di cittadini onesti e responsabili in mondo continuo e non intermittente. “Se Libera disturba oggi i mafiosi è perché si è creata questa grande rete, 22 anni di una storia che sta graffiando le coscienze”.

Qui il commento di Ciotti all’uscita dall’udienza: Video


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