Trentasette anni fa Giuseppe ‘Pippo’ Fava, direttore de ‘I Siciliani’, veniva assassinato nei pressi del Teatro Stabile di Catania. A premere il grilletto, la sera del 5 gennaio 1984, i sicari di Cosa Nostra. Aveva 59 anni.

Intellettuale poliedrico, scrittore, drammaturgo, saggista e sceneggiatore, Fava era nato a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa. Il giornalista siciliano aveva fatto clamorose rivelazioni sulle collusioni che legavano mafia, politica e imprenditoria catanese.

Il suo funerale fu disertato dai rappresentanti politici e soltanto molti anni dopo i processi è stata riconosciuta la matrice mafiosa dell’omicidio: a lungo si è cercato di far credere che fosse un delitto passionale. A ordinare l’esecuzione, invece, fu il boss etneo Nitto Santapaola.

Dalle pagine del suo giornale Fava metteva in guardia: “La mafia è dovunque, in tutta la società italiana, a Palermo e Catania, come a Milano, Napoli o Roma, annidata in tutte le strutture come un inguaribile cancro”.

Aveva “concetto etico” della professione e non perdeva occasione per ribadirlo a gran voce, spronando giovani generazioni di cronisti.

Credeva in un “giornalismo fatto di verità”, che “impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo”. 

Purtroppo quest’anno l’appuntamento con il ricordo deve fare i conti con l’emergenza covid, motivo per cui le iniziative dedicate al trentasettesimo anniversario dalla scomparsa si terranno esclusivamente sui social. 

Due gli eventi online organizzati dalla Fondazione: una catena della memoria online, in collaborazione con WikiMafia, la prima enciclopedia sulle mafie e sul movimento antimafia, alla quale si può partecipare condividendo su Facebook, Instagram e Twitter immagini e frasi di Pippo Fava, con gli hashtag #pippofava ed #eranosemi; e un webinar dal titolo ‘Triste, solitario y final: dove va il giornalismo in Sicilia?’, coordinato dal giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni, in diretta sulla pagina facebook della Fondazione, cui partecipano i giornalisti Concita De Gregorio, Nello Scavo, Claudio Fava (presidente della Commisione regionale antimafia della Sicilia e figlio del direttore de ‘I Siciliani’), Mario Barresi, Accursio Sabella, e Claudia Campese.

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