È iniziata in ritardo lunedì 19 dicembre la seconda udienza, dopo il cambio di Giudice, del processo Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa e sciolta nell’acido nella notte fra il 24 e il 25 novembre 2009.  Sei testimoni ed un lungo ed estenuante lavoro di interrogatorio per il pm Marcello Tatangelo, considerato anche che il Presidente della Corte, Anna Introini, per andare incontro all’esigenze dei testimoni, ha deciso di saltare la pausa pranzo per ridurre i tempi d’attesa.

Il primo teste è stata Jessica Cristofori, la ex fidanzata e per alcuni mesi anche convivente di Massimo Sabatino fino al dicembre 2009, che ha raccontato la rabbia del suo ex dovuta al fatto che si era sentito tradito dai fratelli Cosco che gli dovevano 20.000 €. La Cristofori ha raccontato, risultando talvolta contradditoria nei riferimenti fatti in precedenza al Pm, che Sabatino una volta incarcerato le aveva scritto in una lettera che lui nella faccenda non c’entrava e che “questa situazione è di Sergio e Carlo (Cosco, ndr.), è per colpa loro”. La ragazza aveva provato anche ad andare da “Smith”, in via Montello a Milano, per chiedere i soldi, ma senza ottenere alcun risultato. L’interrogatorio ha puntato a ricostruire i movimenti e l’umore dell’imputato nei giorni precedenti al suo arresto per capire se in lui vi fossero atteggiamenti fuori dall’ordinario.

Le dichiarazioni dei successivi cinque testimoni, Maria Lorena Marconi, una donna che possiede una tintoria a Milano, dei due fratelli Antonio Giuseppe e Salvatore Caffaro, muratori che possedevano la ditta “Edil2000” e conoscevano i Cosco dal 1989, Valerio Devita e Damian Janczara, non hanno aggiunto rilevanti o nuove informazioni, ma sono stati interrogati per tentare di ricostruire gli spostamenti degli imputati nei giorni vicini a quello del delitto.

Un’udienza intensa che ha provato la resistenza di tutte le parti, compresa quella degli imputati, che nel corso della giornata si sono mostrati più agitati del solito, prorompendo in espressioni e mimiche degne dell’attore Antonio De Curtis, in arte Totò. Tanto che il Giudice Anna Introini si è trovata più volte costretta a richiamare all’ordine Massimo Sabatino e Carmine Venturino, arrivando addirittura a dover espellere quest’ultimo dall’aula per le sue continue ingerenze. L’imputato Venturino è uscito dall’aula salutando il PM con l’aggettivo “bugiardo”.

L’udienza si è chiusa con la programmazione, per la prossima del 10 gennaio, dell’ascolto di 3 nuovi testimoni che si aggiungono a Salvatore Cortese, Gennaro Garofalo e Francesca Ferrucci già interrogati, ma da riascoltare a causa del cambio di Giudice.

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